Pulizia è sentirsi meglio

Peristalsi intestinale in gravidanza

Molto spesso si sente parlare di peristalsi intestinale. Di cosa si tratta? La peristalsi è la contrazione della muscolatura liscia dell’intestino, la cui funzione è quella di permettere che le sostanze ingerite si muovano in una specifica direzione. Il ruolo della peristalsi intestinale, quindi, consiste nel garantire l’assorbimento dei nutrienti necessari all’organismo ed al contempo una corretta defecazione, da intendersi come il giusto risultato della peristalsi intestinale.

Chi sono i soggetti peristaltici?

Prima di rispondere a questa domanda è bene chiarire un punto fondamentale. Accade molto spesso di ricondurre il termine peristalsi ad un disturbo. In realtà è bene sapere che la peristalsi non è altro che un processo naturale che diviene un problema solo nel momento in cui i movimenti intestinali non risultano essere regolari, in quanto o troppo veloci o troppo lenti. Un soggetto peristaltico, pertanto, è un individuo il cui processo peristaltico funziona in maniera scorretta.

Un elemento sul quali focalizzarsi, quindi, è la velocità della peristalsi. Ci possono essere tanto casi di peristalsi lenta quanto casi di peristalsi accelerata. La peristalsi lenta, definita anche peristalsi torpida, porta con sé alcuni sintomi principali tra cui gravi problemi di stitichezza seguiti da emorroidi e, nei casi più gravi, diverse complicanze capaci di compromettere il corretto funzionamento di alcuni organi.

Importanti accorgimenti per contrastare la peristalsi lenta sono seguire un corretto stile di vita, evitare lo stress e la sedentarietà, mangiare alimenti ricchi di fibre e bere molta acqua.

Quando è accelerata?

La peristalsi è accelerata, ad esempio, quando si è in presenza di allergie alimentari o vi sono infezioni in circolo. E’ importante sapere che nonostante il sintomo più comune sia quello di semplici attacchi di dissenteria, il problema non è assolutamente da sottovalutarsi. Le complicanze e i rischi di quando è troppo rapida, infatti, possono essere molteplici. Tra questi vi sono il rischio di forte disidratazione ed in alcuni casi anche l’incapacità di assorbimento dei nutrienti da parte dell’organismo. La peristalsi accelerata è detta anche peristalsi vivace proprio ad indicare l’intensa attività di peristalsi.

Come si diminuisce la peristalsi?

I metodi fai da te e l’assunzione di sostanze che si crede siano ottimali, sono sicuramente soluzioni da abbandonare. In caso di peristalsi accelerata è opportuno consultare il proprio medico di fiducia che nella maggior parte dei casi opterà per una corretta pulizia del colon.

Oltre che troppo lenta o troppo veloce la peristalsi intestinale può essere anche peristalsi assente. Nota anche come atonia intestinale o peristalsi ferma essa consiste nella totale assenza di contrattilità che porta ad un notevole impedimento nella progressione delle sostanze ingerite. In presenza di questo tipo di disturbo è bene sapere che si potrebbero riscontrare anche pericoli di blocco della peristalsi intestinale.

peristalsi nella donna in gravidanza

E’ opportuno, però, fare una distinzione tra i casi lievi in cui la condizione di assenza di peristalsi è solo temporanea e potrebbe autonomamente scomparire nel giro di un paio di giorni e forme più gravi che, quasi mai reversibili, possono rappresentare la fase finale di occlusione.

Come già detto in precedenza, i sintomi della peristalsi sono molteplici e tra questi vi sono anche diarrea, possibilità di pancia gonfia e in molti casi intestino dolorante. La peristalsi in stato normale assolve all’importante funzione di protezione del tratto gastrointestinale dalla presenza di agenti patogeni. Questa funzione, oltre che dalla peristalsi, è assicurata anche dalla flora batterica intestinale il cui compito è quello di agire producendo sostanze proteiche.

Si pensa molto spesso che il caffè sia un bevanda poco adatta alla nostra salute intestinale. Questa affermazione, però, è sicuramente da rivedersi quando si parla di peristalsi. Nonostante il consumo di caffeina possa talvolta condurre ad effetti collaterali, includerlo nella dieta può aiutare ad avere un corretto movimento intestinale.

Nel caso in cui si soffra di problemi di peristalsi lenta è bene sapere che l’alcool deve essere totalmente eliminato dalla propria dieta. Una volta giunto all’intestino, infatti, l’alcool è capace di ridurre i movimenti della muscolatura.

Esistono particolari casi di peristalsi. Si pensi, ad esempio, alla peristalsi intestinale rumorosa, nota anche come gorgoglio addominale. Si tratta in sostanza di un rumore che viene provocato dal movimento dei gas presenti nell’intestino e la cui presenza è determinata dall’azione della peristalsi intestinale. La peristalsi intestinale può essere anche spontanea.

Ci si chiede spesso come poter risolvere il problema aiutando la peristalsi intestinale ad agire correttamente. Elementi fondamentali sono sicuramente l’eliminazione dei parassiti ed una corretta ricostruzione della flora batterica. Favorire la peristalsi serve a stare meglio poiché, naturalmente, non induce il soggetto ad andare in contro a problemi di dissenteria o nel caso opposto stitichezza.

Come riattivare la mobilità intestinale?

Molto importante è rivedere la propria dieta inserendo i giusti alimenti. Ottimi alleati contro la costipazione, ad esempio, sono gli agrumi. Si potrebbe quindi iniziare la giornata bevendo una spremuta di limone unita ad acqua tiepida.

Importante, poi, è il consumo degli alimenti contenenti fibre associati, in caso di necessità, all’uso di qualche integratore alimentare. Molto importante, inoltre, è bere molta acqua ed evitare alcuni alimenti tra cui la carne, il cioccolato o le spezie.

Molto utili ad un corretta dieta che favorisca la peristalsi intestinale sono anche i cereali integrali, ricchi delle fibre necessarie e la frutta e la verdura, contenenti vitamine. E’ possibile anche fare uso di fermenti lattici la cui funzione principale è quella di regolarizzare la flora batterica.

La peristalsi, oltre che con una corretta dieta, è favorita anche grazie ad abitudini salutari tra cui la giusta dose di ore di sonno, la mancanza di stress ed eccessivo nervoso e del sano sport quotidiano.

Quando si parla di sport quotidiano in questo ambito si intende anche la pratica di esercizi mirati e di una ginnastica particolare. Gli esercizi per favorire la motilità intestinale sono numerosi e tra questi vi sono, ad esempio, esercizi di yoga, i crunch o il salto della corda.

In caso di disturbi ci si chiede se la stimolazione anale possa servire. La risposta è affermativa in quanto le stimolazioni digitali sono una tra le tecniche evacuative più diffuse. Si tratta in sostanza di una stimolazione digitale che deve essere effettuata a livello dello sfintere anale esterno. Molti credono che alcune stimolazioni cerebrali come il gioco di parole oca gatto bene ripetuto velocemente siano sufficienti ad una corretta stimolazione, ma questa ipotesi è sicuramente da screditarsi.

Per problemi di atonia intestinale o color irritabile molto consigliata è l’assunzione del farmaco Debridat, uno tra i farmaci più utili per favorire la digestione. Viene utilizzato anche come trattamento di disturbi nella motilità gastro-esofagea.

Problemi legati ad uno scorretto funzionamento della peristalsi intestinale possono presentarsi anche nei bambini. Solitamente in un bambino i problemi di motilità intestinale sono sempre quasi da ricondursi a scorrette abitudini alimentari o alla sedentarietà. Solo in rari casi si è in presenza di malattie più gravi.

Durante la gravidanza quasi tutte le donne riscontrano problemi di stitichezza. La motilità intestinale delle future mamme è compromessa a causa di diversi fattori. Tra questi, ad esempio, l’aumento di progesterone, i cambiamenti ormonali, la vita più sedentaria dovuta alla paura del troppo movimento.

Le feci, impoverite d’acqua, si induriscono e il transito intestinale risulta essere ancora più difficile. E’ questa la ragione per cui avere lo stimolo a defecare quando si è incinta è fastidioso.

Le contrazioni uterine ne risentono?

La risposta è sì in quanto, una tra le conseguenze poco piacevoli della stitichezza in gravidanza è confondere i dolori addominali con le contrazioni uterine.

Il problema dell’intestino infiammato nelle madri può presentarsi tanto prima quanto dopo i 9 mesi. Tutto questo è dovuto ad un cambiamento generale dell’organismo per il quale non è necessario preoccuparsi in maniera eccessiva.

La stitichezza con il pancione, come già detto, è una condizione quasi del tutto normale che deve, però, essere tenuta sotto controllo per non portare ad eventuali complicanze. E’ importante, inoltre, che una futura mamma sappia imparare a distinguere le doglie dai dolori intestinali. I dolori intestinali, solitamente, sono meno rapidi e meno localizzati mentre i dolori fetali sono maggiormente riconoscibili da sdraiata.

In gravidanza, inoltre, una madre è spesso in carenza di ferro. Se la carenza non viene monitorata le conseguenze potrebbero coinvolgere anche il nascituro ed è per questa ragione che è opportuno, in caso di necessità, assumere integratori al ferro.

Un ottimo rimedio per la stitichezza è l’idrocolonterapia ma è bene sapere che esistono delle controindicazioni quando si è in gravidanza. Durante il terzo trimestre di gravidanza bisogna evitare questa pratica poiché gli spazi a disposizione per il lavaggio sono molto limitati.

 

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