Pulizia è sentirsi meglio

Perché si crea aria nel colon ?

Quanta aria può formarsi?
Aria e meteorismo sono collegati?
Fermenti lattici: quando servono?
Aria in pancia: cosa può determinare se non si cura?

Quella che chiamiamo “aria nella pancia”, o “aria nello stomaco”, in realtà è sì un deposito d’aria, ma localizzato nel colon. Si tratta dello stesso fastidio che, ogni persona, proverebbe se bevesse litri di Coca-Cola o di un’altra bevanda gassata.

La pancia gonfia è un problema molto comune e che affligge ben 12 milioni di persone, circa il 20% della popolazione italiana, arrivando in alcuni casi a comprometterne la qualità di vita, soprattutto per il fastidio, il dolore e anche l’imbarazzo.

Le cause sono dovute principalmente ad una maggiore sensibilità dell’intestino o ad una mobilità minore a livello dell’apparato gastrointestinale.

L’aria in pancia però può essere provocata anche da disturbi come l’intestino irritabile, l’intolleranza al lattosio e la celiachia.

Quanta aria può formarsi?

L’intestino produce naturalmente, ogni giorno, tra i 400 e i 1200 millilitri di gas.

Questi valori cambiano a seconda dell’aria inghiottita e dell’attività della flora intestinale, la quale a partire dagli alimenti ingeriti fermentati e grazie ad un particolare enzima forma idrogeno e metano nel colon.

Tuttavia, più che alla quantità d’aria, occorre fare attenzione ai rifiuti solidi o ai residui degli stessi che si possono trovare nell’intestino, specialmente nel colon.

Di solito è considerato normale un valore di cinque chili, mentre nei casi più gravi e dove il disturbo della flatulenza è ricorrente si può arrivare fino a venticinque chili.

Nei casi più estremi, nell’intestino umano possono trovarsi anche quaranta chili di residui alimentari. Purtroppo queste masse, in genere, vengono scoperte soltanto durante le autopsie effettuate sui cadaveri.

Per quanto riguarda i gas, che vengono prodotti in modo naturale dall’apparato digerente, oltre a quelli già citati come il metano e l’idrogeno possiamo trovare l’ossigeno, l’azoto, l’anidride carbonica.

Il loro volume può variare molto in base al soggetto e al suo stato di salute.

segna vento

Perché si crea eccesso d’aria nel colon?

L’aria in pancia può avere cause alimentari, fisiche, psicologiche o dovute all’uso di alcuni farmaci. Tra queste possiamo annoverare la sindrome del colon irritabile, le intolleranze alimentari, la stitichezza, la flora intestinale alterata, l’ansia, la depressione e l’insonnia.

L’aerofagia però, in alcune persone, può essere provocata anche dall’ingestione di aria durante la deglutizione dei cibi e delle bevande, soprattutto se consumano il pasto in fretta o se parlano durante la masticazione.

Queste cattive abitudini possono dare luogo ad eruttazioni sia durante il pasto sia in altre occasioni, spesso mettendo il soggetto in imbarazzo e facendogli fare delle figuracce.

L’eruttazione può essere causata anche dalla composizione di alcuni alimenti, in particolare da quelli ricchi di zucchero o di cellulosa, che una volta giunti nell’intestino richiedono un impiego maggiore di succhi gastrici per poter essere fermentati e scomposti prima di poter essere utilizzati dal corpo per eseguire le sue funzioni.

La cattiva alimentazione, come anche l’uso di medicamenti e una condotta sregolata, è anche la principale responsabile della flora intestinale alternata, che può causare flatulenza e affiancare il meteorismo.

Tra i sintomi avvertiti dal paziente, oltre alla pancia gonfia, troviamo la cattiva digestione, la colite, le intolleranze alimentari e gravi forme di epatite.

Per quanto concerne le origini psicologiche della pancia piena d’aria, le più frequenti derivano soprattutto dall’assunzione di farmaci serotoninergici, come il Valpinax, che vengono usati contro i dolori provocati dagli attacchi spastici, o da situazioni di forte stress.

Aria e meteorismo sono collegati?

La flatulenza, più conosciuta comunemente con il termine di scorreggia, è una normale conseguenza della combinazione di attività batterica intestinale con l’ingestione d’aria e non ha nulla di patologico.

Perché si scorreggia quindi? Perché l’emissione di peti indica non solo che le fibre sono state consumate, ma anche che c’è un’efficace attività batterica all’interno del nostro intestino.

Se però le flatulenze hanno un odore insopportabile o accadono con frequenza, in quel caso è opportuno un controllo medico, perché potrebbero essere il segnale di un disturbo come l’intolleranza al lattosio, la sindrome dell’intestino irritabile o un indizio di una possibile celiachia o gastroenterite.

Nonostante si tratti di un fenomeno normale, il rilascio di peti in pubblico è spesso fonte di imbarazzo, se non addirittura di vergogna, in quanto non è ben visto nell’odierna società occidentale (in quella contadina invece si trattava di un fatto comunemente accettato e normale).

La flatulenza però, e questo è bene ricordarselo, è una caratteristica universalmente diffusa tra i mammiferi, esseri umani compresi, quindi non dev’essere fonte di vergogna, anche se alcune specie sono capaci più di noi di regolare la propria alimentazione e la maniera di consumare i pasti, facendo in modo che i peti siano appena percettibili o non si verifichino del tutto.

In ogni caso, anche se in rete si possono trovare molti prontuari online che suggeriscono strategie vincenti per non far sentire le puzzette, come quello di appartarsi in un luogo isolato o attuare delle tecniche di rilassamento, i medici non hanno dubbi: liberarsi dall’aria nella pancia fa bene, mentre ostinarsi a trattenere i peti, alla lunga, non solo può dare origine a dei mal di pancia insopportabili, ma anche provocare stitichezza.

Infine gli iridologi, degli specialisti di medicina alternativa che, a partire dall’osservazione del colore dell’iride del paziente sono in grado di stabilire di quali disturbi sta soffrendo, ritengono che, trattenere i peti, può portare ad un indebolimento della nostra energia, rendendoci di fatto più fiacchi.

Aria e meteorismo sono collegati, perché il meteorismo consiste proprio in un accumulo eccessivo di gas all’interno del nostro intestino, che può essere provocato sia dalla fermentazione di alcuni alimenti sia dall’ingestione involontaria di aria.

Aria e aerofagia sono collegati?

Anche l’aria e l’aerofagia, così come nel caso del meteorismo, sono strettamente collegate, con l’unica differenza che il secondo fa fare più peti, mentre la prima fa fare più rutti!

Cosa fa ruttare? Questo fenomeno è dovuto per lo più alle cattive abitudine di vita, come bere bevande gassate, mangiare in fretta, fumare o masticare chewing-gum.

Ciò porta infatti ad un’eccessiva, e inconsapevole, deglutizione dell’aria, che viene definita aerofagia. I rutti vengono causati dal rilascio dell’aria rimasta bloccata nel nostro stomaco.

Oltre che dalle cattive abitudini, i rutti possono essere provocati anche da alcune condizioni fisiche, come la sindrome dell’intestino irritabile, i reflussi gastrici e l’ernia iatale.

Chi soffre di eruttazione continua, deve tenere sotto controllo questo disturbo e, se si prolunga nel tempo, consultare il proprio medico di fiducia, perché potrebbe essere il primo segnale di un tumore allo stomaco, di problemi cardiaci, di ulcere o di una cistifellea infiammata, una condizione che, se non trattata, può causare gravi dolori e richiedere un intervento chirurgico.

Trattenere i rutti, a differenza dei peti, non è dannoso ed è molto più facile: per farlo è sufficiente masticare e bere lentamente ed evitare cibi che producono gas, come cavoletti di Bruxelles, lenticchie, broccoli, fagioli cotti, cavolo, cavolfiore, cipolla, mele, pere, lattuga, pesche, panna montata, mousse, soufflé e frullati.

Cosa mangiare per prevenire l’aria nella pancia?

Il digiuno, come rimedio contro l’arietta digestiva, non sempre è salutare (soprattutto se mantenuto per troppo tempo), per questo gli specialisti consigliano di adottarlo soltanto dopo abbuffate eccezionali, come ad esempio quelle che si svolgono durante il periodo natalizio, e per al massimo due giorni.

Cosa mangiare allora per prevenire l’aria in pancia? Innanzitutto, per evitare fenomeni di eruttazioni, meglio astenersi dal consumo di bevande gassate, chewing-gum e caramelle, visto che spingono ad immettere involontariamente aria in eccesso nello stomaco.

I celiaci sanno che i cibi lievitati, come tutti quelli che contengono glutine in piccole percentuali, sono i loro peggiori nemici, pertanto la loro dieta può essere presa come spunto per stilare un programma alimentare con un dietologo.

Se invece il paziente non vuole adottare una soluzione così drastica, in alternativa può effettuare delle piccole correzioni a tavola, ad esempio prediligendo i cereali integrali, il pane di segale o la farina scura anziché quella raffinata, il limone, l’aceto di mele invece di quello di vino, il riso e l’ananas.

Lo zenzero ha la fama di essere un valido alleato per combattere l’aria in pancia, come anche il cardamomo e l’assa fetida.

Attenzione invece al carbone vegetale, che viene ricavato dalla combustione di alcuni tipi di piante come la betulla, il pioppo, il salice e il tiglio: anche se molti lo consigliano come rimedio contro l’aria in pancia, in realtà presenta molte controindicazioni, perché può disidratare le feci, provocando stitichezza, e irritare l’intestino, soprattutto nei pazienti affetti da colite.

In alternativa, visto che in molti prodotti naturali contro il meteorismo c’è sempre una piccola parte di carbone vegetale, si può bere una tisana di finocchio o assumere dei preparati naturali a base di cumino, melissa, mirto o camomilla.

Fermenti lattici: quando servono?

I fermenti lattici, oltre ad essere consigliati per rinforzare le difese immunitarie, servono soprattutto per regolarizzare l’intestino e per normalizzare la flora intestinale alterata.

Li si può trovare in alcuni yogurt disponibili in commercio, come l’Activia con Bifidus Actiregularis o il Probiotico di Esselunga.

Quando fare test di intolleranze per chiarire la situazione

Se gli episodi di flatulenza si ricorrono sull’arco di un periodo lungo, o si manifestano dopo aver consumato alcuni alimenti specifici (come il latte vaccino), potrebbe essere consigliabile fare un test sulle intolleranze per chiarire la situazione.

Attualmente le due uniche categorie riconosciute dalla comunità medica, e che provocano questo tipo di problema, sono l’intolleranza al lattosio e la celiachia.

Aria in pancia: cosa può determinare se non si cura?

L’aria in pancia, soprattutto quella che si presenta con frequenza, se non viene curata può portare ad un gonfiore addominale pressoché permanente e molto doloroso, ad episodi di stipsi, al rallentamento del processo digestivo, ad infiammazioni intestinali, alla sindrome del colon irritabile (la sensazione è quella di avere un palloncino d’aria al posto dello stomaco) e, nei casi più gravi, alla formazione di carcinomi e di diverticoliti a livello del colon trasverso.

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